Rêverie ©2010/2018

“L'anima ha infiniti sguardi, molteplici porte da spalancare, serrare o dischiudere appena, per dare forma alla nostra esistenza”.

ll termine rêverie (letteralmente fantasticheria, chimera, sogno ad occhi aperti, immaginazione fantastica) si riferisce ad uno stato di abbandono dello spirito nei momenti di veglia e non di sonno (revê), ad immagini e situazioni in cui l' io protagonista dimentica la sua storia e ciò che lo circonda, lasciando errare il proprio spirito, godendo di una libertà simile a quella del sogno. Il sognatore di rêverie altro non è che un alchimista delle parole, un moderno sciamano. (cit. Gaston Bachelard Poetica della Reverie, ed Dedalo)
“I sogni ci appartengono? Oppure sono autonomi? Ci sfuggono o ci abitano? Che differenza c'è tra il sogno involontario della notte e quello ambito, desiderato, sperato dalla mente vigile? Il sogno svela la nostra potenza creativa? O è piuttosto una parte di noi stessi? Se il sogno muore, che ne sarà del sognatore? E se muore il sognatore, che ne sarà del sogno? Si chiede Chandler(cit). Nella sua reverie Brunella Fratini non risponde a queste domande. Si svela piano ed in punta di piedi come la figura femminile dolcemente austera de “La barca origami”, posta in equilibrio perfetto tra la proiezione di una magia e lo sviluppo sintattico della stessa. Gli elementi reali degli scenari proposti dalla fotografa rafforzano l'azione evocativa del collettivo che oggi si specchia nelle sue immagini e ne ride fanciullesco e si lascia cullare. Agli interrogativi si dovrebbe lasciare la facoltà di trovare l'esclamazione che preferiscono”.
testo di Eva Laudace



ARTE

SEA SPACE ©2015

Il mare come frontiera della visione. Come stato dell’anima, orizzonte in cui liberare lo sguardo. Il mare come materia fisica, tangibile, quasi, che esce fuori dal rettangolo dell’inquadratura in schizzi, spruzzi, fiotti. Tracima e invade. Travolge, investe, avvolge. Il mare come memoria e eterno presente, luogo di mutevoli geografie dove risalgono a galla e sprofondano i ricordi. E il guardare diventa, a un tempo, gesto di scoperta e introspezione. È un fluire, quello delle immagini di Sea Space, che ci accompagna da uno scatto all’altro con un moto ondoso. Che ci racconta, con leggere variazioni di ritmo e di colore, una storia senza tempo né ne. Il mutare delle stagioni, il cammino della luce, il prendere forma di un’identità femminile che si de nisce attraverso la visione. Il mare, per Brunella Fratini, è specchio in cui riconoscersi. Forza a cui arrendersi. Abbraccio in cui nascondersi. È l’abisso ruggente di Melville ed Hemingway, che spezza il legno delle navi e piega i destini degli uomini. Ma è anche il sussurro armonios o e sensuale delle onde di Virginia Woolf, ognuna con “una luce di erente, proprio come la bellezza di chi amiamo”. Il suo mare è l’acqua che si increspa leggermente sulla super cie di una bacinella mentre a orano i sali d’argento. È lo spazio aperto delle estati di bambina. E degli inverni, quando per il mare bisognava aspettare un’altra estate. È il territorio liquido di un’astrazione dove il bianco, il verde e l’azzurro non disegnano solo forme, linee e spirali, ma ombre, spiragli, turbamenti e strani miraggi. Dalle sue foto, il mare ci agita e non ci lascia scampo. Non c’è riserva. Non c’è spiaggia né sponda. Non bagnarsi è impossibile
Testo di Irene Alison

WEDDING VIEW

BRUNELLA FRATINI photographer


IN TO THE SEA


I am a photographer who grew up on the sea, this has greatly influenced my view.

I like to observe the scene with discretion, without building, without having to amaze.

The image it is pure emotional memory, There are no rules to tell a story,

just knowing how to observe and wait for things to happen. 

No magic,
just the ability to be there. 

My game is to wait, listen to the ticking of emotions that flow in front of my eyes

and sometimes being able to predict them. 

the pictures are the words
of my story, the light is the voice that tells them 



MY SERVICE 

photo reportage wedding day 

video reportage wedding day 

extra event
(Day before or day after) 


Call only - SOLO SU APPUNTAMENTO

Vasto - STUDIO 8, Via Sant'Onofrio, c/o NCBenessere

 

follow me instagram & my wed BRUNELLA FRATINI WEDDING


Tel +39 3486962493

email: brunellafrat@gmail.com



FLUENS ©2019

L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente. (Leonardo da Vinci)

Confluire per congiungersi o nuotare. Il colore galleggia, abbraccia le superfici. Uno spazio naturale e sintetico quello di FLUENS, dove l’acqua rompe gli equilibri della materia, scomponendo in milioni di gocce, il confine tra l'elemento fisso della terra, e quello mutevole dell'acqua stessa. Un’ epidermide liquida e momentanea che ricopre lo spazio nudo dell'anima. FLUENS completa la personale ricerca sulle emozioni iniziata dalle acque dell'Adriatico: se il mare ne è il LUOGO, il fiume ne è il TEMPO. Se l’acqua nelle immagini del progetto Sea Space realizzato nel 2015, portava con se il senso dello spazio, una rappresentazione concentrica e circolare del sentire, in FLUENS le relazioni visive si mostrano primitive, nude, come misteriore creature imprigionate nell'inquadratura. Così il flusso ci turba, ci attraversa, ci idrata senza mai placare la nostra sete di legami, come il corpo liquido di un torrente che si aggrappa alla terra che mai lo sostiene. Lo stato mutevole permette all'acqua d'insinuarsi, di assumere forme altrui, creando ponti tra spirito e materia. Dunque è un risalire la corrente, per congiungersi, abbracciare la propria anima. E' lo sguardo che tracima nel flusso di una cascata o nelle acque vive di una sorgente, che completa la ricerca sensibile, ossessiva, della dimensione liquida della luce.
Il tempo scandisce il cammino muovendosi da un'immagine scattata in pellicola nel 2002, la prima volta che per cercare la luce lo sguardo è sceso in profondità, nelle gole della Valle del Fiume Orfento, in Abruzzo, dove è tornato nel 2018 per chiudere il flusso di questa ricerca visiva.


LEGO BEACH (a serious play) ©2015

Viene quasi da stringere gli occhi per difendersi dalla luce, guardando Lego Beach. Quasi, si riesce a sentire lo scricchiolio della sabbia tra i denti, quando d’inverno un vento teso la solleva in mulinelli, e increspa il pro lo della spiaggia in un’ipnotica trama di piccole onde. Tutto è sospeso nel nitore di un sole pallido, che abbaglia gli occhi e purifica lo spazio dell’inquadratura. Appena più a sud della riviera di Ghirri, Brunella Fratini contamina paesaggio metafisico ed estetica pop in una chiave strettamente contemporanea. Ma più che al minimalismo poetico del fotografo emiliano, le sue spiagge fanno pensare ai volumi plastici delle sculture di Ettore Spalletti (o al kindergarten del Daniel Buren di Come un gioco da bambini), in relazione ai quali lo spazio intorno acquisisce sensi e dimensioni nuove. E reale e immaginario si confondono. La sua Lego Beach è un playground abbandonato dove i bambini, andati via all’arrivo dei primi freddi, hanno lasciato incustoditi i loro giochi. Sulla linea di sabbia che separa la terra dall’acqua, nel punto in cui la costa di Abruzzo e Molise si sgretola in milioni di granelli sottili come seta, cielo, terra e mare si sovrappongono in strati, in forme geometriche e compatte. Scivoli e cabine, come mattoncini di colori saturi, si incastrano l’uno nell’altro, formando un paesaggio voluta- mente elementare. Questa “provincia adriatica”, che ha come frontiere la SS 16 e il mare, dura 9 mesi l’anno e poi scompare: per Brunella Fratini è un luogo della mente, della memoria, dell’anima. Uno spazio dove si sovrappongono ricordi personali e collettivi, passato e futuro, trascendenza e detriti della società dei consumi. È una zona franca dove riposare lo sguardo, cercando il linguaggio attraverso il quale tradurre in immagini il proprio paesaggio interiore. Provando a dare corpo a un’utopia fuori dal tempo e dalle geografie. Un luogo dall’identità chiarissima e dai con ni scritti sulla sabbia: impalpabili ma definiti in maniera visibile dalle atmosfere, dalla qualità dell’aria, dalle gradazioni dell’azzurro. Dal silenzio dell’inverno e dall’attesa dell’estate. 
Testo di Irene Alison

METAFISICA ©2000-2018

WORKSHOP
 In barca a vela

WORKSHOP FOTOGRAFIA E VIDEO
PROSSIME PARTENZE: 
coming soon

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Per tutte le info:
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BRUNELLA FRATINI

fotografa * visual artist


(Pianella, 1978). Vive e lavora a Vasto.

Dal 2001 al 2013 collabora come giornalista con la redazione regionale del quotidiano il Messaggero e con la redazione romana de L’Unità. 
Dal 2006 inizia a lavorare come fotografa freelance ed a collaborare con l’agenzia Abcgrafiche di Vasto.

Le sue fotografie sono state pubblicate su alcune delle più importanti riviste italiane di moda, viaggi, architettura e cultura contemporanea, come DOVE, Photovogue, Viaggi di Repubblica, Vanity Fair, Vario, Men’s Health (nl), Buono e Bello, Tesori d’Abruzzo, Artabout Magazine, C-41 Magazine, Barnum Review, Rouse Magazine, Radio Delta it, Private Photography Review, France, PLS magazine Italy, Gold Blood USA. In campo editoriale pubblica nel 2008 “Infinitamente Vasto", libro fotografico, edizioni il Nuovo, Vasto e nel 2012 la cover book “Il circo errante dell’Equilibrio”, di Lorenzo Pierfelice, ed ZERO 91. Nel 2015 realizza la cover book “Dieci Ragazze”, di Yari Perrotti, e l'handmade book in edizione limitata del progetto “Sea Space”, con una nota critica scritta dalla giornalista, photoeditor Irene Alison.

Partecipa a numerosi premi tra cui: Premio Arte Laguna, Premio Celeste, Premio National Geographic Italia, Premio Basilio Cascella, Lens Culture Portrait Awards, Premio SACI International Firenze, Premio Leica, Premio Portfolio Canon Italia, Premio Tiziano Terzani, Premio Fr res des Hommes Italia, Milano, Lens culture Prize Award;
Tra le personali ricordiamo: 2012 REVERIE ,Libreria Mondadori, Vasto; 2013 CICATRICI, Piazza Plebiscito, Lanciano; ExAurum, Pescara; Libreria Mondadori, Vasto.

Tra le collettive invece 2001 “La camera chiara” Festival il Fiume e la Memoria, Pescara; 2002 ANIMADVERSIONE, presso il Museo delle Genti d’Abruzzo, Pescara; 2012 “Confusioni”, Lanciano, Ch;
Nel 2012 e 2013 partecipa al Premio “Art in the Dunes” a Vasto, Ch, lavorando su due progetti di Land Art con istallazioni all’interno della Riserva Regionale di Punta Aderci, dal titolo “The Wheel Turns” e Lumen; (brunellafratini.tumblr.com/landart); 
2016 Stills of Peace, Clartè a cura di Antonio Zimarino e Mariano Cipollini, Scuderie di Palazzo Acquaviva Atri (Te) Italy, a cura della FONDAZIONE ARIA
2019 *ISA*, immaginario sentimentale abruzzese, MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA COLONNA PESCARA, a cura di Daniela Pietranico 

Ultime mostre
febbraio 2016 Sea Space sensory experience, a cura di Daniela Pietranico Italy
febbraio 2016 Slide luck night Ubud II, Bali Indonesia Lego beach (serious play);
luglio/agosto 2016 Stills of Peace, Clartè a cura di Antonio Zimarino e Mariano Cipollini, Scuderie di Palazzo Acquaviva Atri (Te) Italy;
luglio/agosto 2016 Accesa, arte illuminata, a cura di Giorgio D'Orazio, Monteprandone (AP) Italy.
febbraio 2017 BRUNELLA FRATINI_esperienza sensibile a cura di Daniela Pietranico, agenzia Dello Iacono Comunica, Pescara.
luglio 2017 BRUNELLA FRATINI_esperienza sensibile a cura di Daniela Pietranico, Area Marina Protetta Torre dI Cerrano 
febbraio 2019 *ISA* a cura di Daniela PIETRANICO MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA COLONNA PESCARA


Gallerie i che si occupano del suo lavoro: Sansart, Palo Alto (CA), Dublino, Singapore;
Gallerie commercial on line: Saatchiart, Los Angeles; Artfinder, Londra;
Macro stock photo agency: Artandcommerce agency (Photovogue); Eyeem; Getty Images;

"COME IL MARE IO TI PARLO".
E. Duse


Per info e collaborazioni 3486962493
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